convegno Arcisate 2017 |
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La dimensione del Paesaggio è l’ambito a cui più di recente si sta allargando l’interesse di coloro, governanti, amministratori, professionisti e pubblico più ampio, che si occupano della progettazione dell’ambiente in cui la nostra società si sviluppa. Una più matura coscienza si sta sviluppando, nel pensare dell’uomo contemporaneo, del fatto che tutto è collegato intrinsecamente e che ogni manifestazione della vita, ogni attività, anche la più minuta, ha le sue connessioni e ripercussioni con le altre e con il tutto. Una tale visione organica dell’esistenza e del mondo non accetta più lo sguardo limitato al particolare, appunto al singolo edificio, per quanto pregevole e interessante esso possa essere, alla singola iniziativa di governo o amministrativa, sia in termini spaziali (localismo, provincialismo, nazionalismo), sia temporali (la soluzione al problema immediato che però non risolve alla lunga quello di fondo); ma esige una concezione integrata e più ampia dei problemi e delle soluzioni. Nel campo dell’architettura e della pianificazione urbanistica si sente il bisogno di considerare il Paesaggio non un mero valore estetico, bensì una componente viva e attiva da comprendere, salvaguardare e riqualificare. Si sente l’esigenza di rinnovare la concezione storicamente consolidata del paesaggio, aggiornandola a una nuova immagine fecondata da contributi e competenze contigue, come quelle più strettamente botaniche e naturalistiche, quelle antropologiche e sanitarie, quelle agronomiche o quelle pedagogico formative della persona, oltre che quelle classiche di tipo economico e finanziario, sociologico ed etnografico. Il tutto va reso vivo e reale da una rinnovata esperienza percettiva e riflessiva, intuitiva del paesaggio della natura e dell’uomo stesso, superando gli schemi astratti e i modelli teorici e statistici, per introdurre una modalità organica e goetheanistica (nel senso di Wolfgang Goethe: sperimentalmente in divenire e autocosciente), che allarghi l’attenzione alle dimensioni corporee fisiche, psicologiche e spirituali che sono intessute nella natura dell’uomo e del paesaggio stesso. In questa chiave è necessario quindi vedere un nuovo modello di paesaggio che non si rivolga più agli antichi, sebbene saggi e preziosi, valori della Tradizione (il Genius Loci degli antichi o le varie forme storiche di organizzazione del paesaggio stesso), ma promuova un sistema di nuovi centri di irradiazione della cultura e della civiltà umana, in cui le attività della campagna, agricole economiche e produttive siano anche in stretta sinergia con la ricerca scientifica allargata e le attività culturali e sociali in senso lato: vere nuove oasi dell’umanità. Il convegno si propone di approfondire tale tema con proposte che si fan forte, da una parte, della concezione della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, diretta prosecuzione ed elaborazione dell’impulso goethiano, dall’altra degli apporti delle discipline contigue che fanno capo all’agricoltura biologica biodinamica, alle scienze naturali in chiave goetheanistica e all’architettura organica vivente. Una tale visione organica dell’esistenza e del mondo non accetta più lo sguardo limitato al particolare, appunto al singolo edificio, per quanto pregevole e interessante esso possa essere, alla singola iniziativa di governo o amministrativa, sia in termini spaziali (localismo, provincialismo, nazionalismo), sia temporali (la soluzione al problema immediato che però non risolve alla lunga quello di fondo); ma esige una concezione integrata e più ampia dei problemi e delle soluzioni. Nel campo dell’architettura e della pianificazione urbanistica si sente il bisogno di considerare il Paesaggio non un mero valore estetico, bensì una componente viva e attiva da comprendere, salvaguardare e riqualificare. Si sente l’esigenza di rinnovare la concezione storicamente consolidata del paesaggio, aggiornandola a una nuova immagine fecondata da contributi e competenze contigue, come quelle più strettamente botaniche e naturalistiche, quelle antropologiche e sanitarie, quelle agronomiche o quelle pedagogico formative della persona, oltre che quelle classiche di tipo economico e finanziario, sociologico ed etnografico. Il tutto va reso vivo e reale da una rinnovata esperienza percettiva e riflessiva, intuitiva del paesaggio della natura e dell’uomo stesso, superando gli schemi astratti e i modelli teorici e statistici, per introdurre una modalità organica e goetheanistica (nel senso di Wolfgang Goethe: sperimentalmente in divenire e autocosciente), che allarghi l’attenzione alle dimensioni corporee fisiche, psicologiche e spirituali che sono intessute nella natura dell’uomo e del paesaggio stesso. In questa chiave è necessario quindi vedere un nuovo modello di paesaggio che non si rivolga più agli antichi, sebbene saggi e preziosi, valori della Tradizione (il Genius Loci degli antichi o le varie forme storiche di organizzazione del paesaggio stesso), ma promuova un sistema di nuovi centri di irradiazione della cultura e della civiltà umana, in cui le attività della campagna, agricole economiche e produttive siano anche in stretta sinergia con la ricerca scientifica allargata e le attività culturali e sociali in senso lato: vere nuove oasi dell’umanità. Il convegno si propone di approfondire tale tema con proposte che si fan forte, da una parte, della concezione della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, diretta prosecuzione ed elaborazione dell’impulso goethiano, dall’altra degli apporti delle discipline contigue che fanno capo all’agricoltura biologica biodinamica, alle scienze naturali in chiave goetheanistica e all’architettura organica vivente.
programma del convegno | Venerdì 30 Giugno 2017 | ore 19.45 | Registrazione dei partecipanti | ore 20.15 | Apertura del convegno | ore 20.30 | Giulia Maria Crespi (invitata) – saluto di apertura | ore 20.45 | Marianne Schubert – conferenza: “L’architettura del paesaggio di Rudolf Steiner a Dornach e il suo significato odierno” | Sabato 1 Luglio 2017 | ore 9.00 | euritmia – a cura di Francesca Gatti | ore 10.00 | Marianne Schubert – seminario/laboratorio di progettazione del paesaggio “Relazioni fra architettura e paesaggio. Esercizi di percezione e disegno” – I | ore 11.30 | pausa caffè | ore 11.45 | Bas Pedroli – conferenza: “Il paesaggio: una sfida per la coscienza” | ore 13.30 | pranzo | ore 15.00 | euritmia – a cura di Francesca Gatti | ore 16.00 | Marianne Schubert – seminario/laboratorio di progettazione del paesaggio “Relazioni fra architettura e paesaggio. Esercizi di percezione e disegno” – II | ore 18.00 | pausa caffè | ore 18.30 | La Monda – storia, presentazione dell'attività e progetti futuri | ore 19.15 | cena | ore 20.45 | Karin Mecozzi – conferenza “Genius loci di Fonte Avellana - un monastero millenario nell'Appennino come luogo di educazione al paesaggio e salutogenesi". L’attività dell’Accademia Petrarca | Domenica 2 Luglio 2017 | ore 9.00 | euritmia – a cura di Francesca Gatti | ore 10.00 | Marianne Schubert – seminario/laboratorio di progettazione del paesaggio “Relazioni fra architettura e paesaggio. Esercizi di percezione e disegno” – III | ore 11.15 | pausa caffè | ore 11.30 | Carlo Triarico – conferenza “Agrifound: azioni per una rinascita dell'architettura rurale e del modello agricolo contemporaneo" | ore 12.30 | plenum e chiusura del convegno | relatori Arch. Marianne Schubert Nata nel 1955 in Germania. Formazione in architettura a Darmstadt (D) e progettazione del paesaggio a Kassel (D) e a Vienna (A). Seminario di pedagogia Steiner/Waldorf a Mannheim (D) e corso annuale di scienze naturali al Goetheanum di Dornach (CH). Collaboratrice nell'Ufficio Tecnico edile del Goetheanum, progettazione e realizzazione della sistemazione degli spazi esterni del Secondo Goetheanum. Libera professionista in Germania. Dal 2014 direttrice della Sezione di Arti Figurative del Goetheanum. Bas Pedroli professore associato (pianificazione del paesaggio) all'Università di Wageningen (NL). Direttore della Rete Europea di Università per la Convenzione Europea del Paesaggio UNISCAPE e presidente della Accademia Europea per la Cultura del Paesaggio Petrarca. www.petrarca.it Karin Mecozzi Erborista diplomata, membro attivo di Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA e di PaesaggioLab. Insegna erboristeria, fitoterapia e osservazione goetheanistica, raccoglie e trasforma piante spontanee. Progetto di ricerca sull’aspetto educativo e terapeutico del paesaggio. www.karinmecozzi.com Francesca Gatti Euritmista con formazione in euritmia artistica (Stourbridge GB), in euritmia terapeutica (East Gristead GB), in euritmia sociale (L'Aia NL, Sekem ET), in euritmia pedagogica (L'Aia NL). Dr. Carlo Triarico Presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Vice-Presidente di Federbio, Direttore di APAB, istituto formativo riconosciuto dalla Regione Toscana. Storico della scienza, autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Laurea in Filosofia, dottorato in Storia della scienza. Ricercatore presso il Dipartimento di Biologia animale e Genetica dell’Università di Firenze e del Museo di Storia della Scienza di Firenze, responsabile della Sezione di Filosofia della scienza dell’Osservatorio Ximeniano. Consigliere scientifico della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica.
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DYNAMEIS n.2 |
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È disponibile il secondo numero della “rassegna per l’architettura organica vivente” DYNAMEIS, curata dall’Associazione Culturale Ars Lineandi. Si può scaricare facendo clic sull’immagine della copertina qui a fianco. Ricordiamo che il progetto è aperto alla collaborazione di tutti coloro che hanno interesse e voglia di partecipare. La rassegna è gratuita ed è distribuita in formato pdf. Sentitevi liberi di inviarla a tutti coloro che, a vostro avviso, possono essere interessati alla sua lettura. Il sommario del secondo numero: EDITORIALE di Rossano Albatici IL RISCATTO DELLA FORMA IN ARCHITETTURA di Stefano Andi LA FILDERKLINIK - L’ARCHITETTURA ANTROPOSOFICA IN UNA CLINICA QUALE LUOGO PER LA SALUTE di Alessandra Orgoni e Marco Plebani PROGETTARE SPAZI PER L’UMANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA E DELLA CURA OSPEDALIERA di Romano Del Nord L’ARCHITETTURA TERAPEUTICA DELLE CLINICHE ISALA A ZWOLLE IN OLANDA di Alberto Nadiani RIFLESSIONI PER UNA PROGETTAZIONE CONSAPEVOLE E PARTECIPATA di Sandro Aita IL PRIMO GOETHEANUM DI RUDOLF STEINER COME EMBLEMA DI FUNZIONALISMO ORGANICO - seconda parte – di David Adams VISITA ALLA NUOVA SEDE DELLA SCUOLA STEINER/WALDORF DI PADOVA di Stefano Andi ASILO DELL’INFANZIA “NOVALIS” A SAN VENDEMIANO (TV) di Giuseppe Guasina ARCHEDDOTI (aneddoti di architettura) di Luigi Sertori EVENTI - SULL’AZIONE MORALE NELL’ARTE E NELL’ARCHITETTURA di Massimiliano Piccinini Buona lettura! |
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ars lineandi 2016-2017 |
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Associazione culturale arslineandi 9 INCONTRI DI ARCHITETTURA ORGANICA VIVENTE CORSO DI APPROFONDIMENTO 2016/17 Sala delle Arti, presso l’asilo Colle Fiorito, via Stazione 10, Rovereto (TN) Il Corso di Approfondimento si articola in 9 incontri a cadenza mensile più un'uscita didattica. Il tema dell'anno è "L' APPLICAZIONE CREATIVA DELL'ARCHITETTURA ORGANICA VIVENTE ". Il corso ha una duplice caratteristica: si presenta da un lato come un percorso di formazione di base di facoltà di sensibilità per la Forma e per gli altri elementi del linguaggio architettonico, che sviluppino facoltà percettive e creative, attuato attraverso l'esercizio continuativo e ritmico di due esperienze artistiche pratiche come il Disegno di Forme e l'Euritmia; dall'altra è intrecciato e finalizzato a uno sbocco progettuale finale di un oggetto edilizio specifico previsto nell'anno di attività successivo 2017/18. Un momento saliente centrale, che ha valenza sia formativa che ispirativa, è lo studio approfondito delle forme del Primo Goetheanum di Rudolf Steiner dal punto di vista strettamente architettonico progettuale e spaziale. L'articolazione del corso, impostato su nove incontri nell'arco dell'anno, è quindi costituita da sei incontri di studio ed esercitazione ritmica e formazione delle facoltà percettive e creative (dei quali uno specifico sullo studio del Primo Goetheanum), intervallati ritmicamente da tre incontri dedicati a studiare e approfondire progetti concreti di maestri dell'architettura organica vivente. Questi ultimi saranno preceduti,nell'incontro del mese precedente, da un momento chiamato "Incontro col progettista", dove saranno ospitati architetti italiani operanti nel campo dell'Architettura Organica Vivente con i quali si potrà impostare una discussione libera sugli aspetti della progettazione a tutto tondo. Il Corso di Approfondimento è riservato a coloro che hanno già frequentato il Corso Introduttivo negli anni precedenti e che siano quindi adeguatamente formati sui fondamenti di Architettura Organica Vivente. Gli incontri si tengono di sabato, con orario 10.00-18.00 (pausa pranzo 13.00-14.30) 1. Sabato 8 ottobre 2016 Formazione facoltà percettive e creative I 2. Sabato 5 novembre 2016 Formazione facoltà percettive e creative II 3. Sabato 10 dicembre 2016 Approfondimento della progettazione I 4. Sabato 21 gennaio 2017 Formazione facoltà percettive e creative III 5. Sabato 4 febbraio 2017 Formazione facoltà percettive e creative IV 6. Sabato 4 marzo 2017 Approfondimento della progettazione II 7. Sabato 8 aprile 2017 Formazione facoltà percettive e creative V 8. Sabato 6 maggio 2017 Formazione facoltà percettive e creative VI - Focus sul Primo Goetheanum 9. Sabato 3 giugno 2017 Approfondimento della progettazione III Il corso è in fase di accreditamento per 15 crediti formativi presso l'ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento. in collaborazione con Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento in collaborazione con l'Associazione Rudolf Steiner per la Pedagogia di Rovereto (Tn) associazione culturale ARSLINEANDI scarica il volantino del corso per informazioni e iscrizioni: arslineandi@gmail.com |
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programma Milano 2016-2017 |
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GRUPPO DI MILANO per l’ARCHITETTURA ORGANICA VIVENTE PROGRAMMA DI ATTIVITÀ ANNO 2016-2017 Nelle vicissitudini della nostra società un evento purtroppo ricorrente che colpisce profondamente a vari livelli è il ripetersi di catastrofi naturali come terremoti, alluvioni, incendi, tornado, eruzioni vulcaniche, e tutto ciò che è provocato dalle potenti manifestazioni delle forze della Natura. In Italia soprattutto i terremoti si verificano con frequenza causando terribili distruzioni e lutti. Anche il recente terremoto che ha colpito le province di Rieti, Macerata e Ascoli Piceno, ha provocato molte vittime umane e distruzione o grave danneggiamento del patrimonio edilizio. In questo contesto si sollevano sempre grossi interrogativi e accuse sull’adeguatezza delle strutture edilizie, sulla vetustà dei fabbricati, sulla colpa di edificazioni anche recenti ma non corrette e inadeguate a fronteggiare la violenza delle onde telluriche, se non addirittura sul dolo di interventi fraudolenti. Lasciando da parte, qui, i meccanismi legati agli interessi politici, o economici, o della cosiddetta informazione che spingono a trovare specifici colpevoli in un evento naturale di portata incommensurabile; non addentrandoci nemmeno in considerazioni di tipo scientifico spirituale relative alle motivazioni profonde di eventi naturali così possenti e fatali, inserite in un quadro cosmico spirituale, come anche sulle conseguenze che riguardano il destino e il karma dei singoli esseri umani coinvolti in tali catastrofi, posiamo qui fare una singola considerazione che riguarda strettamente l’aspetto edilizio architettonico del fenomeno. All’indomani dell’evento distruttivo sorgono subito due posizioni contrapposte: ricostruire “dov’era e com’era”, oppure abbandonare le rovine e le macerie e ricostruire altrove, in modo nuovo e completamente diverso. I due partiti sono ovviamente inconciliabili. A favore del secondo stanno motivazioni tecniche, di sicurezza ed economiche che esigono una edificazione efficiente e aggiornata a tutte le esigenze e le prestazioni attuali (strutturali, impiantistiche, energetiche, ecc.). A favore del primo, che è il partito abbracciato prevalentemente dalla gente del posto, dalla popolazione locale autoctona, soprattutto dagli anziani che sono legati ai loro muri storici, stanno motivazioni affettive, estetiche, ambientali, tradizionali. Non stupisce infatti che la gente comune abbia in antipatia la nuova edilizia, che sebbene tecnicamente preferibile, non ha nemmeno lontanamente quella qualità di accoglienza, di “calore”, di armonia che spesso vecchie costruzioni, anche semplici ma dettate da antica saggezza, conservano ancora. E così si fronteggiano due tendenze opposte, apparentemente alternative l’una all’altra. In passato quando non si aveva a disposizione una tecnologia edilizia evoluta ed efficiente come quella di oggi, si accettavano queste calamità come inevitabili e la concezione religiosa del tempo inseriva i lutti e le catastrofi come un naturale intervento del mondo spirituale, motivato dalle sue leggi imperscrutabili, ma sagge e stringenti. Però le distruzioni del preesistente erano anche un’occasione di rinnovamento delle architetture del passato: incendi di antiche basiliche o di interi quartieri abitativi, distruzioni per terremoto di intere città (per esempio la Lisbona del XVIII secolo) venivano ad essere lo spunto per introdurre nuove concezioni, nuove strutture, nuove edificazioni, nuovi stili, facendo leva su una vitalità artistica e una fantasia progettuale, su un’ispirazione ancora presente e di natura spirituale dei progettisti e dei committenti. Oggi tutto questo non c’è più: la coscienza storicistica del nostro tempo impone la conservazione più rigorosa e pignola di ogni antica pietra, a prescindere dal suo valore intrinseco. Soprattutto in Italia, dove la scienza e la cultura del restauro sono oggettivamente di altissimo livello, questa impostazione conservazionistica e protezionistica raggiunge però spesso estremi parossistici e irrazionali, viscerali persino. L’Italia è un Paese vecchio e non sa rinnovarsi se non abbandonandosi spesso a interventi edilizi commerciali e speculativi che contribuiscono a compromettere la qualità del paesaggio e del panorama cittadino. Allora arrivano le catastrofi naturali a imporre l’inevitabile rinnovamento. Noi qui siamo a ripetere ancora che una nuova cultura architettonica è invece possibile, diversa sia dalla conservazione maniacale o dalla imitazione passiva dell’antico, sia dal tecnicismo efficientistico e meccanicistico dell’edilizia moderna, sostanzialmente dimentica ed ostile alla misura umana. Questa nuova cultura, rappresentata dall’architettura organica vivente, risponde positivamente all’esigenza della dimensione umana e umanistica del costruire e dell’abitare, perché ha come suo fondamento la Scienza dello spirito antroposofica, la conoscenza integrata profonda e vivente dell’essere umano, visto come entità triplice di corpo anima e spirito; acquisisce inoltre tra le sue corde progettuali i nuovi e necessari strumenti tecnici e tecnologici dell’edificare moderno, mettendoli al servizio però, attraverso l’elaborazione artistica e goetheanistica, delle soluzioni di un’immagine dell’architettura che rispetta e favorisce l’uomo, il suo sano e responsabile rapporto con la Natura e con il Pianeta, con il Cosmo. L’attività del Gruppo di Milano per l’Architettura Organica Vivente è sempre stata indirizzata ad approfondire i vari aspetti di questa architettura da più punti di vista, inserendola in un ambito spirituale più ampio e integrato nelle dinamiche culturali, civili e sociali del tempo. Anche il programma di quest’anno, con le proposte di storia dell’arte e di letteratura, con le attività artistiche di euritmia e di disegno di forme, con gli approfondimenti sul tema dell’estetica e sull’architettura del Primo Goetheanum di Rudolf Steiner, è improntato a questo scopo, offrendo non solo specifiche esperienze legate direttamente alle competenze dell’architetto, ma anche alla sua formazione più ampia e completa di individuo inserito nel contesto evolutivo della nostra epoca. Auguriamo a tutti un buon anno di lavoro. Gli incontri si tengono nella sede della Fondazione Antroposofica Milanese, via privata Vasto n.4, Milano, tel. 02 659 55 58
ad eccezione dell’incontro del 19 novembre 2016, che si terrà presso il Centro Artemedica, via Angera n.3 – angolo via Belgirate, Milano, tel. 02 67 11 621 | | Per informazioni: arch. Stefano Andi, via Pergolesi, 26 – 20124 Milano tel/fax 02 39 444 639 02 366 31 737 328 351 53 39
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seminario estivo a Dornach |
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La sezione di arti figurative del Goetheanum organizza un seminario estivo a Dornach, dal 18 al 22 luglio, dal titolo SULL’AZIONE MORALE NELL’ARTE E NELL’ARCHITETTURA Le forze eteriche e il processo creativo come ponte tra spirito e materia Condotto da Johannes Schuster Nell’arte e nell’architettura ci sono innumerevoli punti di partenza e direzioni. Raramente si parla però di “azione morale”. Per Rudolf Steiner però in questa sta proprio il grande compito dell’arte e dell’architettura. “… quando le idee che conducono a tali opere d’arte troveranno seguaci, allora gli uomini che entreranno per le porte di tali opere d’arte, che si lasceranno impressionare da quanto da esse parla, che avranno imparato ad intendere il loro linguaggio con il cuore non solo con l’intelletto, non faranno mai del male al loro prossimo, perché dalle forme artistiche avranno appreso l’amore, avranno imparato a vivere in armonia e in pace con i loro simili. Da queste forme si infonderà nei cuori pace ed armonia; questi edifici ne saranno i promulgatori. (…) La vera redenzione dal male consisterà nel futuro, per le anime umane, nel fluido spirituale che la vera arte trasmetterà ad esse e nei cuori degli uomini (…). L’elemento architettonico comincerà a parlare, parlerà un linguaggio che gli uomini di oggi non possono neppure presentire.” (Rudolf Steiner: “Verso un nuovo stile architettonico”, conf. del 17.6.1914) In questo seminario muoviamo dal fatto che l’”azione morale” di cui parla Rudolf Steiner, ha a che fare con l’esperienza del “Bello universale”. Perché la maggior parte degli uomini trova la Natura universalmente bella, se a proposito dell’opera dell’uomo, invece, i pareri si dividono in modo così netto? Eppure ci sono opere artistiche, i cosiddetti “grandi capolavori” dell’arte, che vengono ritenuti belli dalla maggioranza degli uomini. Perché? Noi pensiamo che ciò è legato al rapporto con lo Spirituale. La natura è sempre animata e compenetrata da forze animiche ed eteriche. Le opere dell’uomo in generale non lo sono, ad eccezione delle grandi opere d’arte che sono in grado di toccarci nel profondo. Quando sono in una cattedrale o mi rivolgo all’Ave Verum di Mozart o alla Passione di San Giovanni di Bach, in me viene fatto appello a qualcosa di superiore, di profondamente umano, che in quel momento mi rende un uomo “migliore”. Come portiamo, come artisti ed architetti, un tale “fluido spirituale” nelle nostre creazioni? Come solleviamo il principio puramente meccanico, utilitario e funzionale a un livello superiore? Dove sta il ponte artistico tra spirito e materia, tra ispirazione ed esecuzione, tra sopra e sotto? CONTENUTI In questo seminario estivo attraverso osservazioni ed esercitazioni pratiche cerchiamo un collegamento con le domande sopra espresse. In questo si presentano due vie, da percorrere entrambe contemporaneamente, ed entrambe sono importanti. Una porta “dall’alto in basso”, l’altra “dal basso in alto”. Una questione ha a che fare con il “linguaggio delle forme”, attraverso il quale un’idea artistica oppure un’ispirazione si può realizzare. L’altra si interroga sull’ispirazione e sulla natura del processo stesso, attraverso il quale un contenuto spirituale si manifesta in forma fisica. Linguaggio formale e processo creativo come ponte artistico tra spirito e materia. Il seminario dell’autunno scorso (2015) si era occupato soprattutto del linguaggio formale dei 4 Elementi e dei 4 Eteri, che noi possiamo rinvenire nelle forme della Natura. In questo seminario estivo torneremo brevemente al linguaggio formale dei 4 Eteri, per occuparci poi della domanda sul processo creativo universale, spirituale. In questo contesto ci interesserà soprattutto il grande processo macrocosmico dell’evoluzione della Terra e come tali processi si rispecchiano in Natura, nell’ambito quotidiano e del creare artistico. CONDUZIONE DEL SEMINARIO Johannes Schuster guiderà il seminario. E’ stato uno dei fondatori e per molti anni insegnante della Scuola Waldorf di Little Yarra Steiner School vicino a Melbourne, Australia. Nel suo ruolo di insegnante scolastico ha sviluppato sulla base della pedagogia Waldorf un progetto architettonico per la Little Yarra Steiner School. Nel frattempo Johannes Schuster è attivo a livello internazionale come consulente per la progettazione e lo sviluppo di scuole Waldorf e guida seminari sul linguaggio delle forme delle forze eteriche e sull’azione morale del Bello universale nell’arte e in architettura. INFORMAZIONI E ISCRIZIONI COSTI - CHF 200,00 (riduzione *: CHF 140), esclusi vitto e alloggio. ULTERIORI INFORMAZIONI Sezione di Arti Figurative al Goetheanum Direzione: Marianne Schubert Ruttiweg 45 – CH 4143 Dornach Tel. +41 (0)617064137 E-mail:
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www.goethenaum.org Si prega di fare l’iscrizione entro il 3 luglio 2016 inviandola a:
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(Per i colloqui in gruppi non è richiesta l’iscrizione). SCARICA IL VOLANTINO E IL PROGRAMMA (IN ITALIANO) SCARICA IL VOLANTINO E IL PROGRAMMA (IN TEDESCO) |
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