I suoi presupposti sono: 1) l’architettura intesa come esperienza di equilibrio dinamico-statico fra forza di peso e azione di sostegno; 2) il principio figurativo della metamorfosi delle forme; 3) il colore e il reciproco rapporto fra luce e ombra come espressione della vita dell’anima; 4) la corrispondenza tra forma architettonica e vita che in essa abita, tra spazio architettonico e carattere delle attività e funzioni che in essa si svolgono, delle persone che in essa vivono (“funzionalismo spirituale”). Il suo linguaggio si esprime in: a) materiali tratti dalla natura ed elaborati con ingegno ed arte; b) forme plastiche e dinamiche, modellate e modulate dal ritmo; c) colori vividi, luminosi, trasparenti; d) spazi a misura d’uomo, in cui si realizzi un rapporto mutevole ed armonico tra interno ed esterno; e) un’immagine architettonica che esprima il carattere di identità di ciò a cui è destinata la costruzione. Il suo ruolo: 1) elaborare il corpo materiale della natura, le sostanze della terra da cui sono tratti i materiali, in modo che essi acquistino nuova forma artistica e un nuovo senso evolutivo; 2) trasformare il paesaggio fisico del territorio in modo che si manifestino le forze attive modellatrici del mondo spirituale; 3) realizzare un ambiente costruito in cui l’uomo riconosca se stesso e veda specchiati in immagine i suoi migliori pensieri, sentimenti ed impulsi; 4) scaturire dall’azione morale che si stabilisce nel vero rapporto fra gli uomini, come frutto del vero incontro tra gli uomini. |