programma Milano 2014-2015

Programma delle attività del gruppo di Milano 2014-2015

 

 

 

ImageIn tedesco le attività del costruire e del coltivare la terra si esprimono con lo stesso verbo: bauen. Questa particolare caratteristica della lingua germanica che, come si sa, ha capacità plastiche formatrici e descrittive assai concrete, indica che entrambe queste due attività dell’essere umano, indirizzate alla cura e alla trasformazione del terreno e del territorio, sono strettamente apparentate tra loro. Entrambe sono attività di tipo ancestrale e primordiale: la coltivazione del suolo indirizzata alla cura del regno vegetale e anche a scopo alimentare umano, è uno dei primissimi compiti assegnati all’essere umano e rappresentato dalla figura mitica di Caino, l’agricoltore della nota leggenda biblica; il costruire è una delle prime importanti attività che l’uomo ha svolto nei tempi primordiali, rivolta non solo alla trasformazione del territorio naturale, ma anche a provvedersi di un luogo di abitazione, quindi indirizzato a realizzare le condizioni per la propria esistenza e la propria evoluzione. Anche l’attività del costruire risale alla leggenda biblica, dove Caino, fratello di Abele, è il capostipite della discendenza che dà origine alle attività del costruire, artistiche, tecniche, artigianali: Enoch, nipote di Caino è l’inventore dell’Architettura. Questa antica e profonda parentela tra Agricoltura e Architettura si è manifestata sempre nella storia attraverso le correnti parallele degli Agricoltori e dei Costruttori, che spesso si sono congiunti in un unico organismo spirituale, culturale, sociale: per esempio i monaci Benedettini nell’Alto Medioevo erano al contempo agricoltori (autori di molte opere di bonifica e coltivazione del territorio europeo) e costruttori (edificatori di basiliche e cattedrali).

Nella modernità e al giorno d’oggi sia l’agricoltura che l’architettura, oltre ad essersi estraniate in gran parte l’una dall’altra, hanno mutato il loro rapporto con la terra e la natura e, sotto la spinta di una concezione materialistica del mondo, sono diventate piuttosto strumenti di sfruttamento e consumo delle forze naturali e del territorio stesso. Sono noti i risultati preoccupanti e problematici delle attività dell’agricoltura industriale odierna: impoverimento del suolo, inquinamento, produzione di alimenti dal sempre più scarso valore alimentare ed energetico. Analogamente l’architettura e l’edilizia di oggi trasformano i terreni naturali liberi in quartieri edificati, spesso invivibili e di scarsa qualità abitativa ed estetica. Si sente quindi urgentemente in entrambi i campi il bisogno di un cambiamento. L’architettura deve riconquistare un rapporto sano con il mondo del vivente, con le forze e i processi vitali che troviamo nei regni della Natura, inglobandoli nella sua essenza: deve diventare organica e vivente. L’agricoltura deve tornare a darsi, oltre che basi conoscitive e operative sane e vere, anche una nuova preoccupazione per la cura del paesaggio agricolo e rurale, attraverso nuove forme di bellezza e armonia.

Il 2015 è internazionalmente dedicato al tema dell’agricoltura e dell’alimentazione, mediante il grande evento dell’Expo di Milano (1 maggio – 31 ottobre 2015), che ha come tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Accanto alle iniziative ufficiali legate all’Expo, sono in preparazione eventi collaterali che vorranno presentare, diffondere e promuovere di fronte all’opinione pubblica l’agricoltura biodinamica, l’impulso che Rudolf Steiner diede agli agricoltori nel 1924 per rinnovare l’attività agricola nel senso di una nuova armonica, feconda ed equilibrata opera di coltivazione, rispettosa della Natura, dei suoi esseri ed elementi, della Terra e dei suoi rapporti con i mondi cosmici e spirituali. Anche l’architettura ha ricevuto dalla scienza dello spirito antroposofica di Rudolf Steiner un impulso, a partire dal congresso di Monaco del 1907 fino al 1923/24, quando egli presentò il progetto del secondo Goetheanum, in grado di rinnovare l’attività del costruire, nel senso del ritorno ad essere a misura d’uomo e della natura, ai vari livelli di cui sia l’uno che l’altra sono costituiti: fisico/corporeo, biologico/vitale, psicologico/animico,  culturale/spirituale: è nata così l’architettura organica vivente.

Con l’intento di accompagnare gli eventi pubblici del 2015 nel campo dell’agricoltura anche con contributi che coinvolgano il ruolo dell’architettura, il Forum Internazionale Uomo e Architettura e il Gruppo di Architettura Organica Vivente di Milano hanno in animo di organizzare iniziative correlate al tema suddetto, di un ulteriore riferimento ad esso si trova traccia anche nel programma dei sabati di quest’anno del Gruppo di Milano.

Dedicare buona parte del lavoro e dello studio degli incontri mensili ai temi che riguardano la conoscenza e la cura della dimensione eterica–vitale della realtà, attraverso le esercitazioni di euritmia, attraverso l’approfondimento delle qualità plastiche e metamorfiche dell’architettura del primo Goetheanum e indirettamente anche attraverso le qualità della parola e del colore, vuol dire gettare un ponte concreto tra l’attività del costruire e la realtà vivente, animica e spirituale del mondo e dell’uomo. E quindi promuovere la vera nuova architettura del futuro.

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