L'ARCHITETTURA ORGANICA VIVENTE : UNA PRESENTAZIONE PDF Stampa E-mail

Oggi assistiamo a due tendenze prevalenti nello sviluppo evolutivo dell'uomo e del mondo: l'individualizzazione e la globalizzazione. Entrambe necessarie e conformi allo spirito dei tempi e alla realtà contemporanea, esse sono però apparentemente opposte fra loro. La presa di coscienza da parte dell'uomo moderno è un'esigenza fondamentale che va di pari passo con la realizzazione di sé stesso nella libertà, ma anche nella responsabilità. Tutto ciò che si oppone a questa necessaria maturazione, ossia la massificazione, la non responsabilità personale, i vincoli e i controlli da fuori e da sopra la coscienza del singolo uomo, vogliono mantenere l'uomo in una situazione di immaturità, di incoscienza, di irresponsabilità, di sudditanza. Questa tendenza "collettivizzante" non va confusa con la globalizzazione, intesa qui però nel suo lato positivo di estensione della coscienza e conoscenza dell'uomo da un campo ristretto troppo personale a una dimensione sovrapersonale e comunitaria, sociale. La giusta globalizzazione, diversa dal globalismo appiattente e di sfruttamento, è anch'essa una necessità evolutiva della nostra epoca, nel senso dell'affermazione di scambi e conoscenze reciproche, della partecipazione e interesse per ciò che è l'altro, pur riconoscendone la diversità e l'estraneità. Con questo, essa si distingue e si oppone ai pericoli di un malinteso individualismo, che si chiude nell'egoismo personalistico.
 
   Ma far convivere le due giuste tendenze opposte non è facile: è necessario un processo di ritmica mediazione, metamorfosi e fecondazione reciproca degli opposti, secondo il principio fondamentale che Wolfgang Goethe, il grande poeta e scienziato tedesco, aveva scoperto e individuato regnare in natura; compiuto però ora, questo processo di trasformazione, dall'uomo stesso in un percorso di esperienza cosciente, consapevole, attivo ed artistico.
 
   Queste riflessioni possono essere molto proficue anche per chi si occupa di progettazione e di architettura, a grande come a piccola scala. La dimensione dell'urbanistica, della pianificazione territoriale deve porsi di fronte ai suoi compiti interpretando i grandi temi culturali, sociali, etnici, geografici e può farlo solo in una prospettiva spirituale "cosmica" (partendo cioè dall'universale), che dà sempre concretamente il senso dei fenomeni esteriori, ma anche salvaguardando la differenziazione individuale del particolare e del locale in una prospettiva più attenta al carattere delle singole anime di popolo, di gruppo, comunità, fin della singola persona. E ciò può essere fatto solo sulla base di una visione organica vivente dell'essere spirituale dei luoghi e degli uomini.
 
   A scala architettonica quelli che sono i tratti distintivi di una progettazione organica vivente (metamorfosi delle forme, polarità e sintesi degli elementi, processualità artistica-scientifica della creazione, interazione organica tra le persone) hanno anche modo di esprimersi  solo in chiave animica-spirituale, la quale contempera armonicamente (ritmicamente, musicalmente) gli opposti, costituiti dai vincoli generalizzanti (valori compositivi universali, elementi tecnici normalizzati, sistemi costruttivi standardizzati) e delle esigenze individualizzanti (valore della persona, carattere del luogo, design su misura, ecc.).
   A questi temi, oltre che ad altri, è volta l'attenzione anche quest'anno dell'attività del Forum Internazionale Uomo e Architettura, che nei suoi diversi gruppi stanziali (Milano, Vicenza, Palermo), nelle iniziative locali (Rolo, Saint Vincent: richiedere programmi specifici), oltre che nelle singole proposte particolari (viaggi, escursioni, seminari) esplora in modo diverso i vari aspetti dell'architettura organica vivente di ispirazione steineriana (Rudolf Steiner, 1861-1925).